Perché iscriversi al Corso di Dottorato in Fisica a Napoli ?
Si tratta di un Dottorato dalla lunga tradizione, valutato "di eccellenza" fra i Dottorati di Ateneo, che permette di inserirsi nei più avanzati contesti di ricerca nazionali e internazionali in tutti i principali settori della Fisica. L'ambiente di studio è internazionale (ogni anno almeno due borse sono riservate a studenti non italiani) e la gamma dei corsi offerti è ampia e personalizzabile.
Come è strutturato il programma formativo ?
Il programma formativo consiste nell'insieme di attività formative che i dottorandi devono svolgere per conseguire il titolo finale di Dottore di Ricerca. Il programma formativo dettagliato di ciascun ciclo di dottorato è approvato dal Collegio dei docenti.
Nell'ambito del catalogo delle attività formative offerte dal Dottorato in Fisica (la scelta dei dottorandi non è comunque limitata ad esse) i corsi effettivamente attivati saranno solo quelli inseriti nel piano di studi di almeno due dottorandi. Corsi richiesti da un solo dottorando possono spesso essere convertiti in "studio individuale supervisionato".
Quanto dura il corso, e come si articola?
- La durata del corso di dottorato è di tre anni. Non è possibile richiedere il differimento della consegna della tesi (la cui discussione può comunque essere differita di 6 mesi, nei casi sotto specificati).
- Al termine di ogni anno ciascun dottorando dovrà scrivere una particolareggiata relazione sulle attività svolte e il Collegio dei docenti ne delibererà l'ammissione all'anno successivo, oppure ne proporrà al Rettore l'esclusione dal corso.
- Nel corso dei primi due anni, e in particolare durante il primo anno, i dottorandi devono svolgere un'attività di studio accademico, seguendo corsi avanzati e superando i relativi esami. I corsi offerti per il dottorato e i vincoli nella scelta dei dottorandi possono variare da un ciclo all'altro.
Sono previste sospensioni del corso?
- I dottorandi hanno il diritto di chiedere la sospensione dal corso per maternità, malattia grave, servizio militare e civile, o per la frequenza a corsi di Tirocinio Formativo Attivo. La sospensione superiore a trenta giorni comporta la cessazione dell'erogazione della borsa di studio per lo stesso periodo.
- Il Collegio dei docenti, al termine di ciascun anno di corso, stabilisce se i dottorandi che hanno usufruito di sospensione abbiano recuperato il periodo di assenza, o se debbano obbligatoriamente differire l'esame finale. Il differimento non dà comunque diritto alla borsa di studio per tutto il periodo eccedente la durata del corso. Qualora la sospensione del corso sia di un anno, il dottorando sarà aggregato al ciclo di dottorato successivo.
Come viene organizzata l'attività di ricerca?
- Di norma entro il termine del primo anno ciascun dottorando deve definire un proprio progetto di ricerca per la tesi e scegliere un "tutore", ossia un docente o ricercatore del dipartimento o di Enti "collegati" che lo possa seguire nella sua attività scientifica.
- Tutti i dottorandi devono avere nel corso del triennio almeno un'esperienza di contatto con la comunità scientifica internazionale, ovvero uno stage presso un gruppo di ricerca all'estero, o almeno la frequenza di un convegno internazionale o di una scuola scientifica internazionale.
- I risultati della ricerca svolta durante il dottorato devono alla fine essere riportati nella tesi di dottorato, che costituirà il principale elemento di valutazione nell'esame finale.
Come avviene la discussione della tesi?
- Entro la scadenza dei termini amministrativi del Dottorato il Collegio dei docenti individua per ciascun dottorando almeno due valutatori, individuati fra docenti di elevata qualificazione – anche appartenenti a istituzioni estere e comunque esterni al nostro ateneo – cui verranno inviate copie della tesi. I valutatori – che non faranno parte della commissione d'esame – esprimono un giudizio scritto sulla tesi, proponendone la discussione finale in sessoine ordinaria, o richiedendo – se fossero ritenute da loro necessarie significative integrazioni o correzioni – un rinvio per un periodo non superiore ai 6 mesi (sessione straordinaria).
- Nel caso di proposta di rinvio, entro i termini stabiliti dal rinvio la tesi rivista verrà nuovamente inviata ai valutatori, per richiedere loro un nuovo giudizio. In ogni caso, la tesi la tesi sarà ammessa a discussione senza possibilità di ulteriori rinvii. Il rinvio della discussione della tesi non comporta in nessun caso un prolungamento dei tempi del dottorato, che restano fissati alla scadenza naturale del triennio.
- Le sedute degli esami finali si terranno in due sessioni: la prima ("ordinaria") da svolgersi circa tre mesi dopo la conclusione del programma di dottorato; la seconda ("straordinaria"), riservata a quei dottorandi cui i valutatori esterni abbiano posto un rinvio. Per questi ultimi, l'esame finale si svolgerà a distanza di 6 mesi dalla sessioen ordinaria.
- A conclusione dell'esame, la tesi potrà essere approvata o respinta. La Commissione giudicatrice esprimerà un giudizio complessivo sul percorso del dottorando, che verrà valutato con "sufficiente", o "buono", o "ottimo".
- La Commissione – in presenza di risultati scientifici di particolare rilevanza – potrà anche, all'unanimità, attribuire la lode.
Quali sono i diritti e doveri di un Dottorando?
Il principale riferimento normativo per il Dottorato di Ricerca in Fisica è il Regolamento d'ateneo sui Dottorati di ricerca
Premesso che è vietata la contemporanea frequenza del corso di dottorato con un altro corso di studio universitario….
… Diritti e doveri dei dottorandi (estratto dal regolamento di ateneo)
- Il dottorando può svolgere parte della sua attività all'estero presso Università o Istituti di ricerca, per un periodo complessivamente non superiore alla metà della durata del corso. In tal caso deve essere autorizzato dal coordinatore, previo parere favorevole del tutore, per periodi che non siano superiori a sei mesi. Per periodi superiori l'autorizzazione è concessa dal Collegio dei Docenti.
- Per i periodi di frequenza all'estero la borsa di studio è incrementata del 50% in proporzione ai giorni trascorsi in "missione".
- Ai sensi dell'art. 4 comma 8 della legge 210/1998, ai dottorandi può essere affidata una limitata attività didattica sussidiaria o integrativa nei corsi di studio, che comunque non comprometta l'attività di formazione alla ricerca.
- La collaborazione da parte del dottorando alle attività didattiche di un Corso di laurea è facoltativa, senza oneri per l'ateneo, e non dà luogo a diritti in ordine all'accesso ai ruoli delle università italiane.
- I Collegi dei docenti dei dottorati di ricerca, acquisito l'assenso degli interessati, individuano i settori disciplinari nel cui ambito i dottorandi possono svolgere la loro attività didattica e propongono ai Consigli di corso di Studio competenti l'attribuzione di compiti didattici sussidiari o integrativi, anche con finalità di tirocinio, da espletare con la supervisione di uno dei componenti del collegio dei docenti.
- I Consigli di corso di studio o di diploma definiscono tali attività sotto forma di assistenza didattica, esercitazioni, seminari finalizzati allo studio delle discipline appartenenti ai settori indicati dai Collegi dei docenti e ne determinano l'impegno orario.
- Le attività didattiche assegnate a ciascun dottorando non possono eccedere il tetto delle 40 ore per anno accademico; il loro svolgimento è attestato dal componente del Collegio dei docenti a cui è stata affidata la supervisione e sono menzionate nella relazione annuale sulle attività didattiche dei dottorandi.
Qual è la disciplina di Dipartimento per ospitalità, missioni, accesso alle risorse di rete etc.?
- Locali dottorandi. Attualmente per i dottorandi che non trovino adeguata sistemazione nei locali dei rispettivi gruppi di ricerca, sono disponibili due locali (stanze 0G28 e 1G10), dotati di scrivanie e di postazioni con computer.
- Account Centro di Calcolo. I dottorandi possono richiedere un account di posta elettronica di ateneo, tramite i servizi del CSI - Centro per i Sistemi Infromatici.
- Prelievo in Magazzino. I dottorandi possono prelevare materiale di cartoleria e di consumo necessario per l'attività di studio e ricerca individuale nel magazzino del Dipartimento, con le modalità e nei limiti fissati dal Coordinatore, nel rispetto delle seguenti regole generali: (i) se il prelievo riguarda attività di ricerca (particolarmente per i laboratori), va utilizzato il "conto" del gruppo di ricerca (a meno che non si tratti di ricerca individuale, cioè che non avviene in collaborazione con un gruppo del dipartimento); (ii) non vanno prelevate cose costose (tipo cartucce di stampanti, a meno che non siano quelle della sala dottorandi) o quantitativi abnormi di altre cose; (iii) gli oggetti che vengono richiesti devono avere un ovvio e dimostrabile utilizzo nello studio o nella ricerca (tenendo conto anche di quanto detto al punto (i). Un eventuale abuso nei prelievi in magazzino da parte di un dottorando porterà ad una corrispondente riduzione dell'utilizzabilità dei fondi di dottorato per altre cose che lo riguardino (tipo scuole o conferenze).
- Missioni (Scuole, conferenze, stage di ricerca) Le missioni dei dottorandi devono essere sempre preventivamente autorizzate e sottoscritte dal Coordinatore, compilando l'apposito modulo che andrà consegnato - prima della partenza - all'amministrazione del Dipartimento. Se le missioni sono a carico dei fondi del Dottorato, sul modulo va anche riportata la specifica delle spese per le quali si chiede il rimborso. Al ritorno dalla missione, la richiesta di rimborso va consegnata presso l'amministrazione del dipartimento, con la firma del Coordinatore e corredata da tutta la documentazione delle spese di viaggio e soggiorno.